Un progetto, cominciato da lontano, piccolo com’era la mia età e senza niente in mano.
Una famiglia,
quella di mio marito, che ha saputo fidarsi di una intraprendente ragazzina che voleva fare della loro graziosa casetta di montagna, un tempo stalla e fienile, una delle prime strutture ricettive qui a Fierozzo in Valle dei Mocheni.
Fu così che nell’estate del 2008, dopo aver convinto i miei suoceri ad intraprendere questa nuova sfida, aprì per la prima volta agli ospiti la baita Meidlnhof.
Da allora è stato un continuo crescere …
Fino ad oggi quando ormai matura e consapevole, ho deciso di fare dell’ospitalità la mia vita.
Una famiglia,
quella di mio marito, che ha saputo fidarsi di una intraprendente ragazzina che voleva fare della loro graziosa casetta di montagna, un tempo stalla e fienile, una delle prime strutture ricettive qui a Fierozzo in Valle dei Mocheni.
Fu così che nell’estate del 2008, dopo aver convinto i miei suoceri ad intraprendere questa nuova sfida, aprì per la prima volta agli ospiti la baita Meidlnhof.
Da allora è stato un continuo crescere …
Fino ad oggi quando ormai matura e consapevole, ho deciso di fare dell’ospitalità la mia vita.
Nel 2017
dopo il terzo bambino, ho lasciato il lavoro fisso d’impiegata in città, nel frattempo è arrivato anche il quarto. In famiglia cominciavamo così a lavorare ad un nuovo e bellissimo progetto: fare del maso Meidln un luogo di ospitalità diffusa. Abbiamo acquistato un fienile adiacente alla piccola baita Meidlnhof e intrapreso un’attenta e lenta ristrutturazione: fatta principalmente di vecchi saperi. Negli ultimi giorni dell’ottobre 2018, specialmente la notte di lunedì 29, si abbatté sulle Dolomiti una devastante tempesta che verrà soprannominata Vaia. La sua furia si può vederla tutt’oggi nelle cicatrici che ha lasciato qui in Valle. Anche la nostra parte di bosco quella notte è stata abbattuta e così, dopo lo sconforto iniziale, abbiamo pensato di utilizzare quei larici tanto preziosi per rivestire il vecchio fienile che stava prendendo nuova vita. Il risultato è sorprendente un recupero eccellente: vecchio e nuovo convivono in armonia e si confondono l’un l’altro come fosse sempre stato così: il nuovo chalet è pronto!
Nel 2017
dopo il terzo bambino, ho lasciato il lavoro fisso d’impiegata in città, nel frattempo è arrivato anche il quarto. In famiglia cominciavamo così a lavorare ad un nuovo e bellissimo progetto: fare del maso Meidln un luogo di ospitalità diffusa. Abbiamo acquistato un fienile adiacente alla piccola baita Meidlnhof e intrapreso un’attenta e lenta ristrutturazione: fatta principalmente di vecchi saperi. Negli ultimi giorni dell’ottobre 2018, specialmente la notte di lunedì 29, si abbatté sulle Dolomiti una devastante tempesta che verrà soprannominata Vaia. La sua furia si può vederla tutt’oggi nelle cicatrici che ha lasciato qui in Valle. Anche la nostra parte di bosco quella notte è stata abbattuta e così, dopo lo sconforto iniziale, abbiamo pensato di utilizzare quei larici tanto preziosi per rivestire il vecchio fienile che stava prendendo nuova vita. Il risultato è sorprendente un recupero eccellente: vecchio e nuovo convivono in armonia e si confondono l’un l’altro come fosse sempre stato così: il nuovo chalet è pronto!
E’ tempo di trovare un nome, un nome che rappresenti tutto questo: LARIS!
Volete sapere perché?
E’ il connubio dell’incontro di due parole: LARICE (larix), l’essenza dei nostri masi e FELICE (felix), il nostro paese e la vita qui a Fierozzo San Felice.
Il larice è anche il simbolo della rinascita, della luce e della bontà e in un certo qual modo mi rappresenta.
Abbiamo poi pensato ad un termine semplice, facile da pronunciare dagli ospiti di tutte le nazionalità perché il nostro vuole essere un maso aperto al mondo!
E’ tempo di trovare un nome, un nome che rappresenti tutto questo: LARIS!
Volete sapere perché?
E’ il connubio dell’incontro di due parole: LARICE (larix), l’essenza dei nostri masi e FELICE (felix), il nostro paese e la vita qui a Fierozzo San Felice.
Il larice è anche il simbolo della rinascita, della luce e della bontà e in un certo qual modo mi rappresenta.
Abbiamo poi pensato ad un termine semplice, facile da pronunciare dagli ospiti di tutte le nazionalità perché il nostro vuole essere un maso aperto al mondo!